kLAUBER

Santi e Beati Certosini

La vita e gli eventi prodigiosi di alcuni santi e beati Certosini, raccontati attraverso una serie di 10 incisioni su rame del XVIII secolo firmate dai fratelli Klauber di Augsburg.

03. Ugo di Grenoble

Sant'Ugo di Grenoble (1053 - 1132)

Ugo di Grenoble (conosciuto anche sotto di nome di Ugo di Châteauneuf) nacque a Châteauneuf d'Isère, vicino a Valence, nel 1052 da una famiglia nobile di profondi principi cristiani.

Divenuto canonico della cattedrale di Valence, mentre partecipava nel 1080 ad un sinodo radunato ad Avignone per risolvere la vacanza della sede di Grenoble, fu scelto come vescovo di quella città. Presto però, scoraggiato per i troppi problemi della sua diocesi (usura, simonia, dissolutezza del clero), rinunciò alla diocesi e si ritirò in un'abbazia.

Dopo un anno, su invito del papa, riprese il servizio episcopale a Grenoble, adoperandosi nella riforma dei costumi di popolo e clero. Tentò in varie occasioni di essere dispensato per ritornare nella solitudine della Grande Chartreuse, profondamente amata (si veda la pianta della Certosa, al centro dell'incisione Δ che mostra una tipica struttura architettonica certosina, con le celle disposte attorno al grande chiostro).

Le parole del Salmo "Fundamenta eius in montibus sanctis" "Sui monti santi egli l'ha fondata", che circondano la pianta della Certosa, ricordano la conformazione montana e boschiva del luogo donato da Ugo al suo antico maestro Bruno. Anche l'iscrizione posta sotto il gruppo di uomini Δ che accompagnano il vescovo, "Dedi in solitudine domum", "Gli ho dato come casa il deserto" (Giobbe 39,6), si riallaccia a questo episodio, evidenziando il carattere eremitico della vita certosina.

Il ruolo di fondatore della Grande Certosa svolto da Ugo di Grenoble, ribadito dalla didascalia latina in calce all'incisione, è anche richiamato dalle sette stelle, in alto a sinistra Δ, sognate dal vescovo la notte precedente l'incontro con Bruno e i suoi compagni, anche se la citazione biblica "Sacramentum Septem Stellarum" (Ap 1,20) ne amplifica il valore semantico.

Il ponte (che si intravede al di sotto del progetto Δ) allude al grande impegno civile di Ugo: creò tre ospedali a Grenoble, istituì un mercato nel centro della città, riparò strade e ponti.

Dalla figura di Cristo che abbraccia la Croce ed indica il progetto della Certosa si dipana verso la camera del vescovo Δ la citazione biblica "[Cur foris stas?] Præparavi domum et locum" "Perché te ne stai fuori, mentre io ho preparato la casa e un posto? (Genesi 24,31), quasi un invito rivolto a seguire la sua forte attrazione verso la vita eremitica e il cenobio o forse un monito a prepararsi per l'ultima dimora.

La posizione pensosa del vescovo, semidisteso sul letto, nella scena in basso a destra Δ, richiama le tentazioni ed i dubbi che tormentarono sempre la sua esistenza. Proprio queste inquietudini interiori fanno di lui un santo "moderno".

Ugo di Grenoble morì nel 1132 e fu canonizzato da papa Innocenzo II nel 1134.


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