kLAUBER

Santi e Beati Certosini

La vita e gli eventi prodigiosi di alcuni santi e beati Certosini, raccontati attraverso una serie di 10 incisioni su rame del XVIII secolo firmate dai fratelli Klauber di Augsburg.

08. Roselina di Villeneuve

Santa Roselina di Villeneuve (1263 ca - 1329)

Roselina (Roseline de Villeneuve) nacque verso il 1263 in una famiglia aristocratica della Francia meridionale. Educata dalle Clarisse, a venticinque anni scelse di entrare nel convento certosino di Bertaud. Dodici anni dopo venne nominata priora di Celle-Roubaud, in Provenza.

L'angelo che porge alla Santa un cesto di rose in alto a destra Δ, accompagnato dalla citazione "Quasi flos rosarum [in diebus verni]" "Come rosa fiorita nei giorni di primavera" (Sir 50,8), richiama un aneddoto della sua fanciullezza: in una fredda giornata di gennaio, mentre nascondeva nel suo grembiule del pane da donare ad un povero, fu sorpresa dal padre che le chiese cosa avesse in grembo; rispose che erano fiori; aprendo il grembiule apparve miracolosamente un mazzo di rose profumate.

La scena in basso a sinistra Δ raffigura i Cavalieri Ospitalieri al galoppo verso la conquista di Rodi (1307-1309), ottenuta grazie alle preghiere di Roselina. Suo fratello, Hélion de Villeneuve, era il comandante di questa "crociata marittima", di cui Roselina fu sostenitrice, consigliera e intermediaria presso Dio, "Quia in manu mulieris tradetur Sisara" "Perché il Signore consegnerà Sìsara nelle mani di una donna" (Giudici 4,9). Si narra anche che la Santa ebbe la visione della cattura del fratello ad opera dei Turchi e della sua miracolosa liberazione.

La scena della morte di Roselina, in basso a destra Δ, avvenuta nel 1329, allude ad un altro prodigio: alle ultime parole della Santa "Ecce venio", ecco apparire i santi certosini Bruno, Ugo di Grenoble e Ugo di Lincoln con l'inseparabile cigno ad incensare la cella della moribonda, seguiti dalla Madre di Dio con il Bambino in braccio che invita Roselina a raggiungere il suo Sposo Celeste, ("Veni coronaberis" "Vieni e sarai incoronata", Cant. 4,8).

L'angelo in alto a sinistra Δ sorregge un reliquiario con gli occhi della Santa. Dopo la morte, il suo corpo apparve "incredibilmente bello". Cinque anni più tardi, l'ecclesiastico che presiedeva alla riesumazione, colpito dalla grazia dei suoi occhi, li "enucleò" e li espose in un reliquiario, dove, come si racconta, restarono incorrotti per circa trecento anni. L'incisione Klauber commenta l'episodio con la citazione biblica della morte di Mosè: "Non caligavit oculus eius" "Gli occhi non gli si erano spenti" (Deut 34,7).


Bruno di Colonia

Ugo di Lincoln

Ugo di Grenoble

Antelmo di Chignin

Stefano di Chatillon

Dionigi di Rijkel

Niccolò Albergati

Roselina di Villeneuve

Margherita d'Oingt

Beatrice di Ornacieu