Speciale Bouasse-Lebel

Passione secondo Bouasse-Lebel

La flagellazione di Gesù

Cromolitografia su cartoncino gessato con il bordo fustellato, n. 1545.

Editore Bouasse-Lebel, 29, rue St. Sulpice. Parigi, 1896.

Allora Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti,  i magistrati e il popolo, disse loro: «Voi mi avete portato quest'uomo, come uno che perverte il popolo; ed ecco, dopo averlo esaminato alla vostra presenza, non ho trovato in lui nessuna delle colpe di cui lo accusate, e neppure Erode, perché lo ha rimandato a noi; in realtà egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò». [Lc 23, 13-15]


Ogni festa di Pasqua Pilato liberava loro un carcerato, quello che la folla domandava. Vi era allora in prigione un tale, chiamato Barabba, insieme ad alcuni ribelli, i quali avevano commesso un omicidio durante una rivolta. La folla, dopo essere salita da Pilato, cominciò a chiedergli che facesse come sempre aveva loro fatto.


E Pilato rispose loro: «Volete che io vi liberi il re dei Giudei?» Perché sapeva che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla a chiedere che piuttosto liberasse loro Barabba. Pilato si rivolse di nuovo a loro, dicendo: «Che farò dunque di colui che voi chiamate il re dei Giudei?»


Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Ma che male ha fatto?» Ma essi gridarono più forte che mai: «Crocifiggilo!» Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso. [Mc 15, 6-15]