Speciale Bouasse-Lebel
Passione secondo Bouasse-Lebel
Getsèmani, l'Orto degli ulivi (2)
Siderografia colorata a mano su canivet meccanico.
Editore Bouasse-Lebel, 29, rue St. Sulpice. Parigi, 1856.
Intanto Gesù arrivò con i discepoli in un luogo detto Getsèmani. Egli disse: "Restate qui mentre io vado là a pregare". Si fece accompagnare da Pietro e dai due figli di Zebedèo. Poi incominciò a essere triste e angosciato. Allora disse ai tre discepoli: "Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e restate svegli con me". Andò un po' avanti, si gettò con la faccia a terra e si mise a pregare. Diceva: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice di dolore! Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu".
Poi tornò indietro verso i discepoli, ma trovò che dormivano. Allora disse a Pietro: "Così non avete potuto vegliare con me nemmeno un'ora? State svegli e pregate per resistere nel momento della prova; perché la volontà è pronta ma la debolezza è grande". Per la seconda volta si allontanò e cominciò a pregare, e disse: "Padre mio, se proprio devo bere di questo calice di dolore, sia fatta la tua volontà". Poi ritornò dai discepoli e li trovò ancora che dormivano: non riuscivano a tenere gli occhi aperti.
Per la terza volta Gesù si allontanò e andò a pregare ripetendo le stesse parole. Poi tornò verso i discepoli e disse: "Ma come, voi ancora dormite e riposate? Ecco, il momento è ormai vicino. Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani di gente malvagia. Alzatevi, andiamo! Sta arrivando quello che mi tradisce". [Mt 26, 36-46]